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  • Autore: Giorgio
CORTESIA DI BUON VICINATO - SECONDA PARTE - Pordenone Trasgressiva
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CORTESIA DI BUON VICINATO - SECONDA PARTE - Pordenone Trasgressiva

Dopo pochi giorni dall’arrivo di Jessika il via vai nella palazzina non aveva orari, le rare volte che facevo tappa a casa tra i vari giri per il lavoro notavo sempre persone entrare e uscire . Le poche volte che la incrociavo era sempre sorridente e con lo sguardo misto di fierezza e sfida, per non parlare di quando passava per le scale con un’amica, mi guardava ridacchiando come quando due amici stanno insieme e passa una che ha la nomina della troia. La cosa mi infastidiva ed eccitava al tempo stesso. Una sera mi chiama Jessika chiedendole di salire per aiutarla con l’antenna che non dava il segnale, io non è che ci capissi un granchè, ma salii conscio del fatto che poteva essere una scusa per divertirsi un po’. Una volta entrato la trovai in intimo nero con delle scarpe con il tacco e una specie di sottoveste di retina nera, trasparente. La guardai ridendo e le dissi “sicura che hai problemi con l’antenna??! Non mi sembri in abiti da divano + reality…” sorridemmo insieme e mi rispose “non ti si puo’ nascondere nulla…pero’ volevo capire se poteva interessarti qualcosa, aspetta qui”. Andò nell’altra stanza e usci con al guinzaglio un uomo sulla quarantina, con una maschera di pelle nera che lo copriva interamente ad eccezione della bocca. “Verme, lui è Giorgio il mio amichetto….Giorgio, lui è il mio schiavo…la mia latrina…. Aveva voglia di essere usato da piu persone… volete fare conoscenza?!?” Io rimasi di stucco, la guardai come se avessi visto un fantasma. “Ma sei scema? Che cazzo combini con questo qui?? Senti io non ne voglio sapere nulla, fanculo te e questo depravato” Me ne andai sbattendo la porta… che cazzo… va bene una trans femminile, ma che schifo un uomo, conciato per di piu’ in quel modo! Il giorno dopo Jessika mi suono alla porta, le aprii e con un sorriso mortificato mi chiese se poteva entrare, scusandosi per il giorno prima e giustificandosi dicendo che voleva un’altra persona e che pensava potesse piacermi la cosa. Le dissi che mi facevano schifo quelle cose . Mi invitò a cena per la sera dopo per sdebitarsi della figura e della situazione, rassicurandomi sul futuro e insistendo per volersi far perdonare. Le dissi di no… ma poi guardando quella quarta abbondante che veniva strizzata in una maglietta di tre taglie piu piccola….. accettai.
Verso le nove salgo da lei, suono il campanello e mi accoglie con il suo classico sorriso ammaliatore… bacio appassionato tra guancia e labbra e di corsa in cucina altrimenti le si bruciava la cena. Piacevolmente colpito dalla situazione chiudo la porta dietro di me e vado verso la sala La tavola era apparecchiata, ma per tre persone. Alzai gli occhi al cielo immaginando un altro tentativo di qualche suo lurido giochino, andai da lei e le chiesi seccato: “hai altri ospiti… amici…. Il sorriso fu sostituito da uno sguardo dolcissimo “No aspetta, ti spiego….. oggi dovevamo essere solo noi, ma una mia amica carissima, mia concittadina di Siracusa mi ha detto che sarebbe arrivata oggi….”
Ci risiamo…altra serata storta, pensai…ma vabbè, al massimo me ne vado come l’altra sera. Dopo un quarto d’ora suonano al citofono “Vai tu per piacere??? Mi si bruciano le patate!” Pure da portiere devo fare….vabbè “Si? Chi è?” “Ciao sono Denise! C’è l’ascensore?? Ho due borse un po’ grosse…” Ho capito… prima che faccio da ponte radio con quella stronza ci penso direttamente io…. pure da facchino devo fare……..”Aspetta scendo ad aiutarti”.
Arrivato nell’androne vidi Denise… tacco alto su scarpa aperta, shorts color arancione acceso, magliettina corta con piercing all’ombelico in vista, capelli di un rame acceso quasi come i pantaloncini, due occhi da gatta, il tutto su un fisico snello e slanciato, circa 1.70/1.72 + i tacchi. “oh caro grazie scusa…sono la solita pasticciona rompipalle…sei il ragazzo di Jessika (ridendo….)” ….che voce ragazzi…calda e un misto sexy/svampita….. “Ciao piacere Giorgio, no sono il vicino di casa… aspetta che ti aiuto”.
Come cazzo ha fatto a portare quelle borse che tra un po’ mi scoppia l’ernia per portarle su..ma la vista di quel culetto strepitoso e di quelle cosce davanti alla faccia azzero’ la sofferenza.
Entrati in casa, corse ad abbracciare l’amica, lasciandomi sulla porta con le borse come un inserviente filippino… “Lascio qui eh!!?” tirandole in sala…e che cazzo…manco grazie tra un po’!
La cena fu molto piacevole, Denise era simpatica, spigliata e molto gradevole non solo”nei fatti” ma anche con le parole. Passammo sul divano con un bicchiere di amaro per digerire la (disgustosa) cena, sulla poltrona Denise e su quello da due io e Jessika. Parlando del piu e del meno la mia vicina di casa chiese all’amica come i genitori avessero preso la sua decisione di completare il percorso transessuale…..GELO TOTALE NEI MIEI OCCHI….. una trans? Denise?? Cazzo…. non ci credevo…. Non era un corpo trasformato, era nata (nato…) con corpo femminile, assolutamente effeminata ma non con comportamenti da “checca isterica”. Tipico esempio di anima nata nel corpo sbagliato. Lo stupore era evidente a tal punto che Denise le chiese se non sapevo nulla…. poi rivolgendosi a me disse “Bhè ma anche Jessika….non mi dire che non lo sai??” E Jessika….”Lo sa…lo sa…..ne ha le prove….e gli sono piaciute molto!!” Scoppiarono a ridere entrambe..io tra l’imbarazzo e la confusione accennai un sorriso e bofonchiai qualcosa di incomprensibile.
“Dai, un po’ di musica….alziamo il ritmo della serata!” Esclamò Jessika, che voltandosi verso Denise le disse “oh ma hai portato quei vestiti che ti stavano larghi?? Anche io ho un paio di cosine che devo darti… Anche perché domani dobbiamo andare alla festa di inaugurazione di quel locale che ti dicevo, dobbiamo provare qualcosa!”… “Si si” rispose Denise ”te li ho portati….dai, proviamoci subito qualcosa… abbiamo anche un bel ragazzo che ci puo’ consigliare!” E vai con l’altra risata di gruppo….
Dopo alcuni minuti e risate varie arrivò Jessica con degli shorts adrentissimi che la inguainavano come il Domopak, le forme erano esplosive….bella….davvero bella….ma erano talmente stretti che le si vedeva un bozzo considerevole davanti… notandolo glielo dissi ridendo e Denise, arrivata in quel momento disse “eh ma con quel pacco tra le gambe difficile non notarlo!!!” Denise….già….lei….si presentò con un micro abito che esaltava le sue gambe strepitose, fasciandole quel culo perfetto con un risultato pazzesco…. Che fregne, pensai… appena scendo mi sparo una sega monumentale….
Il cenno di intesa che si scambiarono fù inequivocabile,Denise si sedette accanto a me guardandomi in modo sensuale, si avvicino’ al mio orecchio sussurrandomi che il viaggio l’aveva stancata ma eccitata, che aveva passato un’ora in aereo accanto ad un bel ragazzo che si sarebbe scopata volentieri… chiedendomi di poter dare sfogo alle sue fantasie su di me. Eccitato ai massimi livelli le dissi che pero’ io non ero uno che si faceva scopare ma che avevo solo un ruolo attivo…. di tutto punto lei mi “rinfrancò” assicurandomi che era una vera femmina e che a lei piaceva solo farsi scopare… “per il resto” aggiunse “te la vedi con Jessica”…. Sul momento non diedi molto peso alle parole, pensai solo a sbottonarmi per farmelo prendere in bocca. La delicatezza e la grazia nel succhiare l’uccello erano paradisiaci, una bocca calda e vellutata che sembrava un forno a legna ricoperto di finissima seta. La visione poi era superba, quella modella un po’ androgena ma con i fianchi delle giuste misure si stava fondendo con il mio corpo per mezzo della sua bocca sul mio uccello, un lento…caldo…umido…appassionato pompino che mi lascio’ cadere in catalessi tanto era il piacere. Giunto quasi al culmine dell’eccitazione la feci alzare, mi sedetti meglio e senza farla spogliare la feci girare davanti a me, spostandole quel filo interdentale che aveva tra le cosce e cominciai a leccarle l’ano per inumidirlo ben bene…facendole una sorta di colonscopia con la lingua. Dopo un paio di minuti prese un preservativo dalla borsetta e la feci sedere sopra di me, in modo che potessi ammirare quel bellissimo e dolcissimo viso mentre le facevo per bene il culo, un culo stretto, caldo e sodo come quelli che si sognano nei desideri piu perversi. Scopavamo e ci baciavamo come due focosi amanti, la cosa mi piaceva da matti e stranamente riuscivo anche a controllare lo stato di eccitazione. Arrivò anche Jessika…non so’ se fu la fine di quel momento romantico o l’inizio della perversione totale: un paio di battute rivolte verso di noi e si mise in ginocchio davanti a me, leccando contemporaneamente le mie palle, il mio cazzo e il suo roseo e strettissimo ano…. che nonostante le mie dimensioni “normali” risultava strettissimo e all’apparenza poco esplorato fin’ora. La fermai dopo neanche un minuto perché stavo per esplocere, la somma delle due azioni era insostenibile anche per i piu navigati attori del cinema hard, figuriamoci per un trentenne arrapato. Quasi per punizione, Jessika si mise in piedi sul divano frapponendosi tra noi due, mostrandomi il suo cazzo barzotto e schiaffandomelo in bocca senza la delicatezza della prima volta. Nel frattempo la bocca di Denise si dedicò al culo della mia vicina di casa, che non camuffo’ i sentimenti provati e, complici le nostre due bocche si eccitò visivamente, facendo pagare a me le conseguenze che si potevano riassumere in un cazzo duro di 20 cm che mi stantuffava la bocca.
Passo’ qualche minuto e i ruoli si invertirono, Denise seduta, Jessica davanti a lei a scoparla e io in piedi sul divano che, tenendole le gambe su, le scopavo la bocca. Andammo avanti cosi per una buona ventina di minuti, con Jessika che oltre a scoparsi l’amica non disdegnava di dedicare attenzioni alle mie palle e al mio culo; giunto al culmine del piacere mi scansai porgendo alla bocca delle due trans il mio cazzo… ci si avventarono in due, facendomi un doppio pompino che duro’ solo qualche secondo, culminando in una sontuosa sborrata che inondo’ la faccia di entrambe, fiere dell’operato visto anche il risultato che vedeva i loro volti cosparsi di sperma denso e rovente.
Esausto e appagato, andai in bagno per darmi una rinfrescata e al mio ritorno Jessika si stava scopando selvaggiamente Denise “ecco come si scopa una femmina….se vuoi provare puoi prendere il suo posto…” Sorridendo le dissi che passavo volentieri la mano e che mi sarei goduto lo spettacolo sorseggiando una birra ghiacciata. Piu la scopava forte e piu lei godeva, era un treno in corsa inarrestabile, una forza della natura per come chiavava furiosamente. Il cazzo di Denise, di dimensioni medio piccole, era durissimo…un piccolo cazzo rosa con un piccolissimo ciuffettino biondo che spuntava sopra. “Non essere egoista….aiutala!” Posai la birra, mi avvicinai a lei e la masturbai per pochi secondi prima che due schizzate bagnarono il pavimento tra i suoi mugolii e il suo respiro affannato. “Vieni qua bello, tocca a te ora essere un po’ scopato…” E due….ma allora non capisce… “Grazie Jessika, ma non fa per me” sorrisi “Se proprio ci tieni posso farti una sega anche a te” continuai risedendomi sul divano. “Ma quale sega, vieni qui” Si alzo’ si sfilò il preservativo e mi ricaccio’ in gola quel bestione, con una forza precedente a quella di prima. “Puttana….ecco cosa sei…puttana….ti scopo la bocca come la fichetta di una ninfomane…”Effettivamente mi faceva quasi male, ma al tempo stesso quella sensazione, insieme a quella di soffocamento mi fece eccitare di nuovo. Denise se ne accorse e non perse un secondo per rifondarsi sul mio cazzo gia’ in tiro. “Ehi Denise” fece Jessika “vuoi veder sborrare questa troietta piu di prima?!? Scommetti che se le metti due dita in culo ti sborra dopo pochi secondi?!?!?!?” Sgranai gli occhi, e feci come per ritrarmi con il bacino ma Jessika, che mi bloccava a cavalcioni sopra di me, mi tiro’ su le gambe aiutata dalla sua amica, che non esito a prendere il preservativo usato prima, infilarci due dita dentro e cominciare a sondare il mio lato nascosto. Provare a divincolarmi era quasi impossibile, giro’ intorno al mio ano per un paio di secondi ed entro’ delicatamente ma con determinazione col primo dito. La sensazione fu di vera e propria violazione dell’intimità, ma finchè le dimensioni erano quelle e finchè roteava il dito in quel modo, la cosa produceva anche un certo piacere, testimoniato dalla rigidissima erezione in corso. “lo vedi?? Che ti avevo detto?!? Infilagli un altro paio di dita” Continuo Jessika mentre i suoi colpi diventavano piu lenti ma piu profondi.
Una….due….e poi tre dita, con fermezza e decisione sondava il mio culo e si ciucciava il mio cazzo, un duplice piacere che, sommato alla scopata che si stava facendo l’altra con la mia bocca, mi portarono alla seconda e ancora piu copiosa sborrata, tutta trattenuta da Denise. “Tienila Denise…tienila in bocca…” Jessika aveva gia le idee chiare, altri pochi colpi assestati e mi venne in bocca, riversandomi un bel po’ di sperma al pari della volta scorsa…devo dire che quando viene… niente male! Si alzo’ di scatto e ordino’ a Denise di baciarmi in bocca “Dai….ridagliela adesso, cosi la facciamo mischiare alla mia…” Mi bacio con una passione che raramente si vede tra due persone che non si amano, ovviamente restituendomi tutta la mia crema, che mischiandosi a quella di Jessika, non potè non finire anche se in minima parte, nel mio stomaco.
Una volta risistemati, mi congedai dalle amiche siciliane con una promessa di Jessika…. “La volta scorsa ti ho avvertito….ora ti avviso….. la prossima volta ti faccio provare cosa vuol dire godere mentre si viene inculati, anche perché hai dato dimostrazione che la cosa ti piace… Ora vai…fatti una bella doccia, vai a letto e fatti una sega ripensando a noi e alla serata” Le salutai entrambe con un bacio appassionato, soprattutto Denise che mi confermo’ la sua presenza per almeno una settimana, andai a casa, mi feci la doccia, mi stesi sul letto e mi sparai una sega ripensando alla serata.

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